Presentazione Ground Zero #03 Persone a Chiassoletteraria
Articolo di Sara Rossi
Finito il Festival letterario di Chiasso, restano i libri. Libri da portarsi a casa, quelli di cui abbiamo sentito parlare e che più ci hanno stuzzicato gli occhi e la punta delle dita. Resta anche uno dei più grandi piaceri per gli amanti della rivista pop Ground Zero: sabato sera a Chiasso, infatti, è stato presentato il terzo numero della pubblicazione curata da Tommaso Soldini e Giona Mattei, questa volta dal titolo Persone. Tema: corpo e organi. E muscoli e ossa; pelle, cuore e cervello. La copertina è uno specchio, così che la prima cosa che vedi è il tuo volto. Chiassoletteraria ha voluto ospitare l’evento del nuovo numero durante i giorni del suo festival. Per l’occasione, ha chiesto alla nuovissima associazione culturale Las Vegas, che ha trasformato il postribolo di via Soldini 4 in un centro per le arti (vedi articolo sulle pagine di cronaca del Mendrisiotto). Cinque studenti con un coraggio fuori del comune, che hanno affittato i quattro piani dell’ex bordello e stanno ridipingendo i muri, acquistando libri e macchine da cucire, cineproiettore e tutta l’attrezzatura per sviluppare le fotografie. Ne nascerà un centro culturale come forse in Ticino non ce ne sono altri; per ora ha aperto i suoi battenti appositamente per l’evento Ground Zero e la festa di Radio Gwen che è seguita. Ma torniamo a Persone. Dire che la sala del nuovo Las Vegas era straripante è troppo poco, ma è stato spiegato che quella degli spazi angusti è una scelta cosciente e ostinata, nonostante obblighi i presenti a stare appiccicati con il collo in tensione per ascoltare i curatori della rivista e quattro letture su droga, Alzheimer e altre cancellazioni di esseri umani. Come le due pubblicazioni precedenti, Persone è nata così: la redazione (oltre a Soldini e Mattei, anche i fratelli Cascio) compongono una ‘carta di intenti’ e la diffondono tra gli scrittori, i fumettisti, i geni folli che gravitano attorno alla nostra piccola parte di terra. In tre pubblicazioni sono già giunti al centinaio di collaboratori. Si raccolgono storie, reportage, pensieri in forma di sms, fotoromanzi, pillole di passato presente e futuro; questa volta, persino una bellissima poesia dalla Valcolla. Gli autori alle prime armi sono seguiti nella fase di creazione; la mise en forme viene alla fine, e c’è una lunga e accorta ricerca di coerenza tra i testi e le immagini. Questo progetto è uno dei rari casi in cui un’offerta culturale ottiene sussidi da Pro Helvetiama non dal Cantone. Uno dei contributi di questo numero è stato composto da alcuni allievi della Scuola di Commercio di Bellinzona, che hanno intervistato loro coetanei ponendo tre domande: Che cosa pensi dei giovani? Che cosa pensi degli adulti? Che cosa pensi che pensino gli adulti dei giovani? Tra un trattato a l’altro di psicologi, politici e giornalisti sulla questione giovanile, leggere le opinioni dei diretti interessati, rimette a posto molte cose. Bisogna dire che chi si trova a sfogliare Ground Zero si sente subito un costruttore. Innanzitutto perché somiglia a una di quelle tavolate mediterranee per la degustazione di meraviglie da guardare e da mangiare. Ognuno ha il diritto di comporsi il suo piatto come preferisce. Il secondo numero della rivista, quello presentato al Festival di Locarno 2010, proponeva di passare da una pagina all’altra a seconda dell’umore. Persone si può invece aprire da una parte o dall’altra, perché è speculare,ma soprattutto si può leggere tutto di fila o fare slalom tra i testi, si possono leggere solo le parti in azzurro di ogni pagina e trovare un’altra storia. Il lettore decide persino chi sono gli autori di ogni pezzo, perché mancano tutti i nomi. Naturalmente, se crediamo che non bastano le membra e i pensieri a comporre una persona. Ma il bello è che ognuno poi masticherà le pagine a modo suo: Ground Zero è fatto di letteratura, di fiaba, di durezza e di immagini, è una rete di connessioni tra un frammento di mondo e l’altro, ma tocca tutti. I vecchi saggi, gli adolescenti, chi è in vena di volare, chi ha voglia di pensieri concreti.